Metro C_stazione San Giovanni
Maxigrafica_stazione San Giovanni_Roma
Progettazione esecutiva del progetto di identità visiva di musealizzazione della stazione san Giovanni della
metro C, di Roma.
Cosa succede se la stazione diventa portatore di contenuti altri? Un luogo che da passaggio diventa luogo di narrazione e che, contrariamente alla sua natura, potrebbe richiedere una “visita” più dilatata nel tempo?
“Un buon designer deve essere un buon configuratore. Un buon Gestalter. Deve saper dar forma”.Questo è l’obiettivo che ci siamo posti approcciando al progetto di identità studiato per la stazione di San Giovanni della metro C: prima di tutto un minuzioso processo di combinazione e affinamento tra le richieste della committenza – la Sovrintendenza – e il team di architetti che si sono occupati dell’allestimento museale e dell’intero progetto della nuova stazione, tenendo sempre ben presente esigenze e specificità di un luogo che di fatto è un luogo di passaggio, un luogo di transizione.
Un’identità complessa pertanto, in cui ogni tassello ha avuto la necessità di combinarsi perfettamente con il successivo, dove il progetto non doveva essere solo compatibile con il luogo ma soprattutto avere la forza comunicativa di restituire in maniera esatta la straordinarietà di quanto rinvenuto. Un progetto in cui la veste grafica si integrasse con lo spazio e lo facesse “parlare”, trasformandolo in un luogo che fosse al tempo stesso tribuna e tributo ai suoi utenti e prima ancora alla città di Roma, alla sua lunga storia.
La “dimensione cutanea” della stazione diventa così superficie parlante di un racconto a più livelli così co-
me l’infografica vuole: un racconto multidimensionale oltre che multidisciplinare.
Livelli di racconto
1. spazio/tempo. Come mostrare il tempo, inteso come epoche storiche, in relazione allo spazio in cui sono sta-
te stratificate? Le arti visive ci permettono di combinare segni, testi, assiomi, regole dettate della percezione visiva affinché il messaggio sia comprensibile ai più. Il progetto ha visto risolvere questa richiesta della committenza attraverso un elemento misuratore, grafico, cromatico in grado di restituire contestualmente la quota e l’epoca a cui sono appartenuti i reperti rinvenuti in quel punto esatto.
Misuratore, rintracciabile per tutte le 8 discenderie e lungo i 3 piani calpestabili della stazione, che attraverso
un cambio cromatico comunica un “passaggio” di epoca: dall’età contemporanea del piano 0 (livello strada) al
paleolitico (banchine dei treni).
2. dati. Immaginando un vero e proprio “viaggio nella storia”, l’utente attraversa fisicamente le 11 epoche rinvenute e di queste scopre – viaggio dopo viaggio – informazioni relative a quel determinato segmento: speculari
e coordinati scorrono, lungo l’elemento misuratore, dati ed eventi che hanno riguardato la Roma di quell’epoca, comparati a dati che potremmo definire “topici”.
3. reperti. Completano il racconto la rappresentazione dei reperti rinvenuti lungo un determinato tratto.
Reperti che, attraverso il trattamento cromatico, svelano contemporaneamente la provenienza storica e l’esatto “strato” di ritrovamento.
Reperti che corrono, anzi sembrano galleggiare, all’interno degli oltre 2000 pannelli di vetro temperato, in tutta la stazione e che nei due piani calpestabili – quello di ingresso al livello della strada e quello della corrispondenza con la metro A – accompagnano i macrotemi che caratterizzano le teche espositive.
Infatti, come una storia nella storia, archeologi e addetti ai lavori hanno raccolto, organizzato e confezionato gruppi di reperti rinvenuti, per aree tematiche: il ritorno dell’acqua, l’enigma del bollo, i frammenti raccontano, ed altri.
Per ognuna di queste aree una maxi grafica accompagna l’utente alla scoperta del criterio di catalogazione dei reperti esposti, mostrandoli e al tempo stesso dandone una lettura trasversale e non necessariamente temporale.
Le indicazioni – quelle dell’epoca di riferimento – sono invece rintracciabili nelle didascalie magnetiche
progettate per le teche.
Il racconto per “livelli” – spazi/tempo, dati, reperti – sembra svelare tre macro chiavi di lettura di questo complesso progetto di “infografica identitaria” ; in realtà i livelli di racconto sono molti di più, e si rintracciano mano a mano che si rivive l’esperienza del viaggio, della transizione lungo questi luoghi che di fatto rappresentano.
Un’esperienza immersiva, quella all’interno della stazione, che merita e richiede più visite per poter cogliere di volta in volta nuovi dettagli e nuove storie; uno spazio che potremmo definire “polisemico”, in grado di esprimere più significati oltre a quello originale, mantenendo comunque un legame semantico fra gli elementi che lo
costituiscono.
Si è voluto pertanto “raccontare” quello che la nuova stazione d San Giovanni aveva “celato” per secoli e attraverso un linguaggio che fosse contemporaneo, esatto, esaustivo per una esperienza totale.
Un progetto, quindi, di identità di uno spazio urbano e al tempo stesso un progetto di information design, poiché portatore di informazioni e in grado di trasferire contenuti.
Un progetto globale ottenuto lavorando sulla pelle dello spazio come superficie su cui modellare il visivo utile alla scena urbana… anzi metropolitana.
Senior graphic designer: Sara Palumbo
Junior graphic designer: Delia Emmulo
Collaboratori esterni: Eleonora Bonpieri
Year: 2017
Client: Metro C srl
Categories: Communication